La scuola Laura Bassi è stata occupata dal 27 al 30 di Novembre. Questa
decisione è stata presa il 26 Novembre durante un’assemblea straordinaria
durata tre ore. Le ragioni della protesta erano i tagli mirati alla scuola
operati dal governo Monti.
La maggioranza degli studenti ha votato a favore di questa forma di
protesta illegale, assicurando e promettendo di impegnarsi, di partecipare intensamente
alle attività, di non danneggiare la struttura. Anche io ed alcune mie compagne
di classe abbiamo partecipato attivamente all’occupazione: siamo intervenute
nei gruppi che più ci interessavano e che riguardavano argomenti importanti come
l’ anoressia e la bulimia, l’omosessualità, la condizione giovanile di oggi, la
religione buddista, le vittime italiane delle manifestazioni e tanti altri
gruppi riguardanti temi diversi.
Nonostante questo enorme impegno da parte dei rappresentanti
d’istituto e dei membri dello staff, una parte degli studenti non ha
partecipato alla protesta, perché contraria o per scarsa voglia di alzarsi dal
letto la mattina. Il fatto deludente è che alcune persone generalmente votano a
favore dell’occupazione per avere appunto l’ occasione di riposarsi.
A differenza degli altri, io non ho avuto problemi a svegliarmi come
ogni mattina alle sei, ad arrivare a scuola per le otto e a ritornare a casa
per le diciotto. Per me, anzi, è stato utile e anche divertente partecipare.
Penso inoltre che altre scuole non sarebbero state in grado di
collaborare come abbiamo fatto noi studenti delle Laura Bassi: abbiamo
dimostrato di essere consapevoli delle conseguenze che porta un’occupazione e
non ci siamo tirati indietro, nonostante la disapprovazione della Preside e di
alcuni professori. Sono fermamente convinta che questa particolare forma di
protesta sia servita, perché manda un messaggio più forte rispetto a quello che
poteva esprimere un’autogestione o una manifestazione.
Perciò non mi sono mai fatta influenzare dalle convinzioni diverse dei
miei compagni di classe, non sono mai stata pessimista affermando: “Tanto non
servirà a niente!”
Sinceramente, anche se fossi stata contraria a tale forma di protesta,
avrei partecipato comunque, magari con minor entusiasmo, poiché sono abituata a
rispettare ciò che viene stabilito. Sono soddisfatta del nostro impegno e di
aver conosciuto nuove persone, nuove realtà e di aver imparato nuove cose che
mi serviranno sempre; sono fiera della nostra collaborazione che ha portato a
realizzare un’ottima occupazione.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.