venerdì 4 gennaio 2013

Francesca Lorenzini - Occupazione 2012


La scuola Laura Bassi è stata occupata dal 27 al 30 di Novembre. Questa decisione è stata presa il 26 Novembre durante un’assemblea straordinaria durata tre ore. Le ragioni della protesta erano i tagli mirati alla scuola operati dal governo Monti.

La maggioranza degli studenti ha votato a favore di questa forma di protesta illegale, assicurando e promettendo di impegnarsi, di partecipare intensamente alle attività, di non danneggiare la struttura. Anche io ed alcune mie compagne di classe abbiamo partecipato attivamente all’occupazione: siamo intervenute nei gruppi che più ci interessavano e che riguardavano argomenti importanti come l’ anoressia e la bulimia, l’omosessualità, la condizione giovanile di oggi, la religione buddista, le vittime italiane delle manifestazioni e tanti altri gruppi riguardanti temi diversi.

Nonostante questo enorme impegno da parte dei rappresentanti d’istituto e dei membri dello staff, una parte degli studenti non ha partecipato alla protesta, perché contraria o per scarsa voglia di alzarsi dal letto la mattina. Il fatto deludente è che alcune persone generalmente votano a favore dell’occupazione per avere appunto l’ occasione di riposarsi.
A differenza degli altri, io non ho avuto problemi a svegliarmi come ogni mattina alle sei, ad arrivare a scuola per le otto e a ritornare a casa per le diciotto. Per me, anzi, è stato utile e anche divertente partecipare.

Penso inoltre che altre scuole non sarebbero state in grado di collaborare come abbiamo fatto noi studenti delle Laura Bassi: abbiamo dimostrato di essere consapevoli delle conseguenze che porta un’occupazione e non ci siamo tirati indietro, nonostante la disapprovazione della Preside e di alcuni professori. Sono fermamente convinta che questa particolare forma di protesta sia servita, perché manda un messaggio più forte rispetto a quello che poteva esprimere un’autogestione o una manifestazione.

Perciò non mi sono mai fatta influenzare dalle convinzioni diverse dei miei compagni di classe, non sono mai stata pessimista affermando: “Tanto non servirà a niente!”
Sinceramente, anche se fossi stata contraria a tale forma di protesta, avrei partecipato comunque, magari con minor entusiasmo, poiché sono abituata a rispettare ciò che viene stabilito. Sono soddisfatta del nostro impegno e di aver conosciuto nuove persone, nuove realtà e di aver imparato nuove cose che mi serviranno sempre; sono fiera della nostra collaborazione che ha portato a realizzare un’ottima occupazione.

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