venerdì 4 gennaio 2013

Francesca Nanni - Occupazione 2012


Lunedi 19/11, nelle prime 3 ore di lezione,ci siamo riuniti nel cortile della scuola per decidere che tipo di protesta adottare.

Dopo una lunga e direi approssimativa votazione, si è optato a favore dell'occupazione.
Trovo che, rispetto a quelle degli altri anni,questa occupazione sia stata organizzata meglio,anche perché sono state introdotte ulteriori regole, anche se non sempre sono state rispettate.


Per tutta la durata dell'occupazione, sia per incoraggiare le persone a parteciparvi, sia per far sì che i presenti fossero attivi, sono stati organizzati vari gruppi, riguardanti i più svariati argomenti, al fine i coinvolgere più ragazzi possibile.
Io ho partecipato ad alcuni di questi,e in certi casi li ho trovati molto coinvolgenti e interessanti. Ad esempio, siccome sono molto interessata a tutto ciò che riguarda la cultura orientale, ho partecipato volentieri al gruppo dove tre esperti hanno esposto la nascita del buddismo, raccontando inoltre le diverse ragioni per cui hanno deciso di aderire a questo credo.


Sono stata colpita da come i rappresentanti e lo staff si siano impegnati per fare di questa protesta qualcosa di diverso dall'idea di un'occupazione finalizzata a non studiare, anche se purtroppo alcuni studenti hanno preferito approfittare dell'assenza di vere e proprie lezioni per restare nei loro letti. Inoltre penso che, considerando l'assenza giustificata di aiuto da parte della preside, i rappresentanti si siano dimostrati abbastanza maturi e svegli da essere in grado di organizzare una protesta ragionata e ben riuscita.

Purtroppo, l'opinione pubblica riguardo alle occupazioni è difficile da mutare, ed è altrettanto difficile che si riesca a cambiare la situazione con una protesta, per quanto questa sia originale e organizzata in modo ottimale.

Francesca Lorenzini - Occupazione 2012


La scuola Laura Bassi è stata occupata dal 27 al 30 di Novembre. Questa decisione è stata presa il 26 Novembre durante un’assemblea straordinaria durata tre ore. Le ragioni della protesta erano i tagli mirati alla scuola operati dal governo Monti.

La maggioranza degli studenti ha votato a favore di questa forma di protesta illegale, assicurando e promettendo di impegnarsi, di partecipare intensamente alle attività, di non danneggiare la struttura. Anche io ed alcune mie compagne di classe abbiamo partecipato attivamente all’occupazione: siamo intervenute nei gruppi che più ci interessavano e che riguardavano argomenti importanti come l’ anoressia e la bulimia, l’omosessualità, la condizione giovanile di oggi, la religione buddista, le vittime italiane delle manifestazioni e tanti altri gruppi riguardanti temi diversi.

Nonostante questo enorme impegno da parte dei rappresentanti d’istituto e dei membri dello staff, una parte degli studenti non ha partecipato alla protesta, perché contraria o per scarsa voglia di alzarsi dal letto la mattina. Il fatto deludente è che alcune persone generalmente votano a favore dell’occupazione per avere appunto l’ occasione di riposarsi.
A differenza degli altri, io non ho avuto problemi a svegliarmi come ogni mattina alle sei, ad arrivare a scuola per le otto e a ritornare a casa per le diciotto. Per me, anzi, è stato utile e anche divertente partecipare.

Penso inoltre che altre scuole non sarebbero state in grado di collaborare come abbiamo fatto noi studenti delle Laura Bassi: abbiamo dimostrato di essere consapevoli delle conseguenze che porta un’occupazione e non ci siamo tirati indietro, nonostante la disapprovazione della Preside e di alcuni professori. Sono fermamente convinta che questa particolare forma di protesta sia servita, perché manda un messaggio più forte rispetto a quello che poteva esprimere un’autogestione o una manifestazione.

Perciò non mi sono mai fatta influenzare dalle convinzioni diverse dei miei compagni di classe, non sono mai stata pessimista affermando: “Tanto non servirà a niente!”
Sinceramente, anche se fossi stata contraria a tale forma di protesta, avrei partecipato comunque, magari con minor entusiasmo, poiché sono abituata a rispettare ciò che viene stabilito. Sono soddisfatta del nostro impegno e di aver conosciuto nuove persone, nuove realtà e di aver imparato nuove cose che mi serviranno sempre; sono fiera della nostra collaborazione che ha portato a realizzare un’ottima occupazione.

Chiara Marchesini - Occupazione 2012


Martedì 27 novembre le scuole Laura Bassi occupano.
Il messaggio che passa all'esterno è quello di alunni annoiati, che non hanno voglia di studiare e che, come è da tradizione, decidono di occupare. Questo è il pensiero di molte, di troppe persone poco informate che hanno deciso di disinteressarsi a tale protesta, poiché non credono che il cambiamento derivi dal saltare la scuola.

Io, che studio scienze umane, so fin troppo bene che la scuola non è solo un edificio, ma è un luogo nel quale i ragazzi possono apprendere tramite le lezioni, socializzare con i compagni, esprimersi creativamente, sviluppare i propri interessi, confidarsi con gli altri per sfogarsi, essere informati sull'attualità al fine di essere consapevoli delle proprie scelte. Tutto questo fa parte della formazione scolastica e dovrebbe essere parte integrante delle attività; invece ciò non accade, non per mancanza di impegno di professori o alunni, ma per mancanza di materiale o di fondi. Ciò non dovrebbe mai succedere, anche perché togliere soldi alla scuola significa toglierli al futuro. E' con questa convinzione che gli alunni sono presentati a scuola: per occuparla, per informare e per informarsi.

Il primo giorno, pertanto, io ed alcune compagne ci siamo occupate della registrazione di video-documentari sull'occupazione, al fine di trasmetterli all'esterno. In seguito, mi sono recata al gruppo di discussione su anoressia e bulimia, per intervenire personalmente con informazioni di tipo scientifico fornitemi da una dietologa.        
Nei giorni successivi ho cogestito il gruppo di volantinaggio, assistendo le responsabili nella realizzazione del volantino che è poi stato distribuito durante il flashmob di sabato.                      Altri due gruppi sono stati particolarmente interessanti: quello riguardante il Buddismo, sia nella descrizione della sua nascita, sia nel paragone con la religione ufficiale italiana, il Cristianesimo.
Altro gruppo davvero molto formativo è stato quello sull'omosessualità, suddiviso in due pomeriggi successivi l'uno all'altro. Le organizzatrici ci hanno raccontato fatti, esperienze, cambiamenti e scoperte sia personali che “per sentito dire”. Penso che ciò sia stato molto importante, perché altre ragazze si sono successivamente aperte, esponendosi e raccontando paure e preoccupazioni. Questo tipo di espressione dovrebbe essere regolarmente trattato a scuola, non solo con gruppi opzionali.

Ciò che molti non comprendono è che gli studenti sono prima di tutto dei ragazzi adolescenti che stanno crescendo, si stanno scoprendo e necessitano di qualcuno che li guidi, non tenendoli per mano, ma aiutandoli a rialzarsi quando sbagliano. Non può essere solo la famiglia a farlo, poiché la scuola è una realtà troppo presente nella vita dei ragazzi per essere ignorata. 

Posso dirmi pienamente soddisfatta dell'occupazione, anche se, con il senno di poi, credo che la scelta migliore sarebbe stata quella dell'autogestione, poiché nonostante il messaggio sia meno forte, si sarebbe evitato di sottrarre ad alcuni studenti il diritto allo studio, mantenendo inoltre un buon rapporto tra professori e alunni.

Anna Maggiolini - Occupazione 2012

Il giorno 26 novembre si è deciso, attraverso un’assemblea straordinaria della durata di 3 ore, di protestare occupando la scuola. Tale metodo di protesta aveva ottenuto la maggioranza tramite votazione, ma io ero contraria poiché ritengo che l'occupazione mandi un messaggio sbagliato all’esterno: gli studenti in questo modo sono rappresentati come scansafatiche, cosa che non sarebbe successa se ci fosse stata una collaborazione tra ragazzi e insegnanti grazie all’autogestione.

Il giorno successivo, tuttavia, mi sono presentata a scuola con l’intenzione di passarvi l’intera giornata e, se possibile, anche la notte. Grazie ad un ottimo lavoro da parte dello staff, l’organizzazione è stata molto interessante: erano presenti vari gruppi in quattro spazi differenti e con collaboratori esterni.

Il primo giorno, ciò che mi ha colpito molto è stato il gruppo sull’anoressia e la bulimia: infatti, avevano partecipato talmente tante ragazze, da rendere insufficiente lo spazio messo a disposizione.  Questo gruppo era interessante e reso realistico dalla presenza di una giovane del Laura Bassi che testimoniava la sua esperienza riguardo a questa malattia. Anche alcune spettatrici hanno raccontato le loro esperienze o le loro paure a riguardo e, successivamente, è stata anche letta la lettera di Ana, la dea delle anoressiche. Questa lettera mi ha colpito per i numerosi insulti rivolti alla lettrice, che veniva definita, tra l'altro, “mucca grassa”. Questa definizione poteva mettere in crisi una ragazza già in difficoltà, ma le organizzatrici del gruppo hanno ripetuto più volte di leggerla con occhio critico, capendo le errate mire dello scrittore. Il clima che si era creato in quella classe affollata era famigliare: infatti molte ragazze si sono confidate fra loro, nonostante si conoscessero da poco. Ciò è senz'altro un fatto costruttivo per chi rischia di cadere in quella malattia, da cui è difficilissimo guarire.

Questo gruppo è solo un esempio del tipo d'insegnamento che abbiamo ricevuto durante l’occupazione e che mi ha fatto in fin dei conti apprezzare questo tipo di protesta. Frequentando i vari gruppi, infatti, la mattina è passata in fretta: una buona pizza, ed eravamo pronte per passare l'intera giornata a scuola. Durante il pomeriggio abbiamo frequentato altri gruppi di lavoro, fino ad arrivare alla sera, quando abbiamo partecipato alla cena sociale, imbandita su tanti banchi uniti a formare un grande tavolo quasi “natalizio” . Eravamo pronte a passare la notte a scuola, ma purtroppo una nostra amica si è sentita male e ci siamo quindi sentite in dovere di non lasciarla sola e di accompagnarla a casa.
La mattina, risvegliatami nel mio letto, è stata terribile, poiché mi sono alzata con tutti i sintomi dell'influenza, dal raffreddore al male alle ossa. Ciò mi ha costretto a letto per l'intera giornata, che è passata nella speranza di riuscire a guarire nel più breve tempo possibile: il giorno seguente era infatti il mio compleanno!

Il riposo e le medicine hanno ottenuto un buon effetto e sono riuscita a presentarmi a scuola con solo un lieve raffreddore, e ne è valsa la pena per i tanti auguri e le manifestazioni d'affetto ricevute per i miei 16 anni. Ho cominciato quindi la mia giornata da sedicenne partecipando al gruppo sul Buddismo, che si svolgeva in palestra ed era tenuto da vari praticanti, tra cui la madre di una delle responsabili dell'occupazione. E' stato molto interessante imparare la storia di questa religione ed ascoltare le ragioni che avevano avvicinato i presenti a questo credo.

Un altro gruppo divertente è stato quello delle rappresentanze giovanili, dove un politico di Crespellano ha raccontato la sua esperienza come rappresentante dei ragazzi. Questo era un personaggio molto particolare: per intrattenere i suoi spettatori imitava le voci degli altri politici o dei ragazzi storpiandole in modo divertente. Ci ha raccontato le sue esperienze di contatto con i giovani, la creazione del centro giovanile da lui organizzato e le difficoltà che aveva incontrato per la scarsa partecipazione dei ragazzi stessi, poiché pochi di loro avevano partecipato a questa esperienza.

Le mie amiche ed io abbiamo approfittato della pausa pranzo per festeggiare a casa mia il mio compleanno, con l'apertura dei regali e mangiando la torta preparatami da mia madre. Sono tornata quindi a scuola per trascorrervi una piccola parte del pomeriggio, perché ero poi impegnata in una partita di pallavolo, che si è conclusa più tardi del previsto. La notte ho dormito pochissimo, sia per i postumi influenzali, sia per l'eccitazione del mio compleanno, sia infine per la stanchezza dovuta alla partita.

L’ultimo giorno d’occupazione sono arrivata in lieve ritardo e ho partecipato a quello che ritengo sia stato il gruppo che sviluppava l'argomento più interessante: è stato tenuto da Mr. Patelli (un nostro ex rappresentante d'istituto) sulle vittime delle manifestazioni e ci ha fatto conoscere molti comportamenti di cui ero all'oscuro da parte delle forze dell'ordine. Purtroppo la durata della discussione è stata  di un'ora sola a causa di un ritardo del relatore.

Più tardi sono rimasta a cenare con delle mie amiche. Questa volta la cena era  “a km 0” , cioè si servivano dei cibi prodotti localmente, per limitare l'inquinamento causato dai mezzi di trasporto.

In conclusione, l’occupazione dell’anno scolastico 2012/2013 è stata ben organizzata, con moltissimi gruppi e con più studenti rispetto a quella degli anni precedenti: essi erano tuttavia sempre pochi, se confrontati a quelli che avevano votato tale forma di protesta, peraltro molto istruttiva e faticosa per chi ha partecipato e chi l'ha organizzata.

Elisa Agresti - Occupazione 2012

Questa settimana, nella mia scuola come in molte altre scuole della mia città c’è stata occupazione. Tale forma di protesta è cominciata martedì 27 novembre e si è protratta per quattro,cinque giorni circa.

Sfatando il mito che durante l'occupazione gli studenti non fanno niente e che questa è solo una scusante per non fare scuola, vorrei comunque esprimere il mio dissenso per questa forma di protesta. Non credo che sia la strada giusta da percorrere per affrontare e risolvere la grave situazione che affligge le scuole italiane. Come ho già detto, è opinione comune pensare che questa sia solo un'occasione per non andare a scuola: quindi, perché attuare una forma di protesta, nella quale il messaggio trasmesso non viene capito o bene interpretato dalle persone cui è rivolto? L'occupazione è diventata ormai una “tradizione” scolastica, il rimedio per qualsiasi problema, per qualsiasi cosa. Occupazione! Senza se e senza ma,questa pare l’unica soluzione ai problemi, e come ogni anno non porta da nessuna parte!
Io ho partecipato, per qualche giorno, a questa protesta: ho voluto farlo nel rispetto della democrazia scolastica e nel rispetto dei miei compagni che l'avevano scelta. Nonostante essa sia stata eccellente e brillante, non credo che porterà a un cambiamento. Credo che la soluzione più adatta in questa situazione sia continuare a difendere la scuola con metodi di protesta nuovi e alternativi, che catturino l’attenzione, aprano gli occhi e smuovano l’interesse dell’opinione pubblica sul fatto che la nostra scuola, la scuola di tutti, che il nostro futuro e il futuro di tutti stanno subendo alla luce del sole un degrado precipitoso e rovinoso.

Caterina Fioravanti - L'occupazione 2012

La scorsa settimana, precisamente dal 27 al 30 novembre 2012, il liceo Laura Bassi,che io stessa frequento già da tre anni,  è stato occupato in seguito a una votazione da parte di tutti gli studenti.

La decisione di occupare la scuola è un atto di estrema protesta nei confronti della situazione assai critica nella quale noi alunni ci troviamo coinvolti: i tagli alla scuola pubblica e ai salari accessori,  la privatizzazione del settore scolastico e i  “furti” delle ferie ai  precari sono validi motivi per dare inizio a una protesta.  Perciò, molte scuole di Bologna hanno deciso di protestare attraverso l'occupazione poiché, essendo questa un atto illegale, attira l’attenzione, o almeno così si pensa, del nostro Governo.     
                                                                           
Tuttavia, ormai, purtroppo, questo atto di contestazione è stato inteso come un gesto di cui gli studenti approfittano per non fare niente. Personalmente credo che questa occupazione possa, in qualche modo, SENSIBILIZZARE le persone e far capire la nostra situazione critica, ma ritengo che rinchiudersi all’interno di un edificio e non portare fuori i propri pensieri e le proprie considerazioni, renda difficile l’ascolto da parte degli altri.

Ho comunque partecipato all’occupazione, anche in modo relativamente attivo, e mi è servita a molto. Ho appreso e imparato nuove cose, ascoltato persone che trasmettevano i loro saperi riguardo alla condizione del nostro paese, partecipato a gruppi utili allo scopo di diffondere le nostre idee e, soprattutto, ho collaborato con altre persone e sono cresciuta molto. E’ stata diversa rispetto all’altra occupazione alla quale avevo precedentemente partecipato. 

Ma insisto sulla mia considerazione dell’utilità di questa modalità di protesta: ha un lato positivo, in quanto può sensibilizzare le persone attorno a noi, ma ha anche un lato negativo, poiché non porta del tutto “fuori” ciò che si produce all’interno dell'istituzione “scuola”.

Noemi Montaquila - Riflessione sull'occupazione del "Laura Bassi" 2012

 27 novembre 2012

Oggi é iniziata l’occupazione, dopo giorni passati a decidere se fosse stata una scelta giusta o sbagliata.
Sono entrata a scuola alle 8.00 come tutti i giorni e per un’ora siamo stati, io e tutto il resto della scuola, senza avere nulla da fare. Ho iniziato a pensare che l’organizzazione non fosse una delle migliori. Poi, però, i rappresentati d’istituto i hanno illustrato i vari gruppi e i vari impegni della giornata.
Così, alla seconda ora sono andata a seguire il gruppo sull’anoressia e bulimia. É stato veramente interessante! Non mi ero mai resa conto che l’ anoressia fosse un problema molto grave e che per di più interessasse molte ragazze della mia età.
Alla fine di questo gruppo ho partecipato a quello di “LIBERA” (di cui faccio parte) che, come gli altri incontri, è stato molto interessante.
In seguito i ragazzi della classe III O hanno tenuto un gruppo che riguardava l’amianto e i problemi che quest’ultimo provoca ai giorni d’oggi. Si sono spiegati molto bene e sono stati capaci di attirare la mia attenzione su un problema che può veramente causare  e ha già causato in passato gravi danni.
Nel pomeriggio ho partecipato al corso di fotografia (mia grande passione), ma che purtroppo non mi ha soddisfatto, poiché tenuto da ragazzi poco esperti. Alcuni insegnamenti mi sono stati utili, ma la maggior parte delle cose che insegnavano erano spiegate in maniera molto superficiale.


28 novembre 2012
  
Il secondo giorno di occupazione é stato meno pieno del primo. Sono entrata a scuola alle 9.00, in modo tale da saltare la prima ora in cui non c’era alcuna organizzazione.
Appena entrata ho raggiunto alcuni miei compagni di classe al gruppo di volantinaggio, in cui abbiamo preparato alcuni cartelloni, con slogan e disegni creati da noi, che poi sono stati appesi fuori dalla scuola. Durante questa attività, oltre ad aiutare gli altri con i cartelloni, ho scattato qualche foto al lavoro che stavamo facendo.
Finito il gruppo, abbiamo intervistato una ragazza che spiegava i problemi e i danni che sono presenti nella succursale del liceo Laura Bassi.
Verso le 14.00 si é tenuta un’assemblea per decidere se continuare l’occupazione o se cambiare modalità di protesta. I professori e la preside proponevano un’autogestione con la possibilità di entrare ed uscire secondo le proprie esigenze. La maggioranza, però, voleva continuare ad occupare. Inoltre molti professori ci hanno fatto i complimenti per come era organizzata la nostra occupazione.
Alle 16.00 ho partecipato di nuovo al corso di fotografia, nella speranza di trovare gli esperti di cui, il giorno prima, i ragazzi del corso avevano garantito la presenza; ma degli esperti neanche l’ombra. Il corso é stato ancora più superficiale e inutile del giorno prima. In seguito, molto delusa, spinta dalla curiosità, ho seguito un gruppo sulla musica a Bologna (sulle università di musica, sui musicisti della città e sulla loro situazione, ecc.). Questo gruppo é stato tenuto da un’ importante figura nel campo della musica a Bologna, un musicista e discografico.


29 novembre 2012

Oggi sono entrata a scuola alle 9.00 e ho subito seguito un gruppo sul buddismo, in cui tre ragazzi hanno parlato delle loro esperienze, raccontando soprattutto che cosa ha spinto loro a seguire questa religione cambiando stile di vita. Dopodiché, visto che non mi sentivo molto bene, sono dovuta tornare a casa.


                                                                                                           30 novembre 2012

Oggi é stato l’ultimo giorno di occupazione. Ho seguito un gruppo tenuto da un meteorologo  davvero molto interessante. Il signore che lo teneva era molto simpatico e soprattutto era in grado di attirare l’attenzione di tutti quelli che partecipavano. La parte che mi ha incuriosito di più é stata quando il meteorologo ha dato a una ragazza un pallone che raffigurava il mondo dicendole: “In questo momento hai in mano il tuo futuro”. É una frase che mi ha fatto riflettere molto, in quanto mi ha fatto capire che non dobbiamo sottovalutare neanche un’azione, perché anche questa può mettere in pericolo il nostro pianeta.

Premettendo che ero contraria all’occupazione e che l’organizzazione delle occupazioni precedenti non era stata molto efficiente, ho subito pensato che non mi avrebbe insegnato e dato niente.
Invece è successo tutto il contrario! I rappresentanti sono stati in grado di organizzare un’occupazione "a cinque stelle". I gruppi erano molto interessanti, riguardanti problemi o argomenti di attualità che, durante i giorni di scuola, non vengono quasi mai affrontati. Molti professori ci hanno sostenuto ed aiutato e questo é stato incoraggiante sotto più punti di vista.
Non penso che con questa protesta siamo riusciti a cambiare la situazione in cui ci troviamo, ma ognuno di noi ha dato il massimo e spero che, in qualche modo, sia servita a qualche cosa. Personalmente, quest’esperienza mi ha fatto crescere molto, ma spero che in futuro non ne avremo più bisogno.

Federica Cavicchioli - Riflessione sull'occupazione del "Laura Bassi" 2012


La scuola é stata occupata per protestare contro la legge Aprea.
Non ho del tutto capito la motivazioni della forma di protesta attivata. Nell'assieme, ho compreso che la scuola sta subendo una trasformazione e che alcune nuove proposte possono impoverirla e penalizzarla.
Nonostante tutto, in quei giorni, nell’istituto si sono svolte delle attività interessanti e costruttive che mi hanno coinvolto. Una di quelle a cui ho partecipato e che mi ha particolarmente colpito è stata il dibattito in cui si trattava dell’omosessualità. Questo gruppo é riuscito ad attirare la mia attenzione, perché é riuscito ad aprirmi la mente liberandola da alcuni pregiudizi.
In quei giorni la polizia ha fatto irruzione nella scuola trovandovi un’organizzazione ben composta e ordinata, tanto che si sono complimentati. Sono fiera di aver partecipato a questa protesta che nella sua illegalità è stata comunque 

Ilaria Scagliarini - Riflessione sull'occupazione del "Laura Bassi" 2012


Dal 27 novembre al 30 novembre compresi si é verificata una situazione di occupazione nella nostra scuola. L’occupazione era strutturata nel seguente modo: dalle 8.00 alle 9.00 c’era l’assemblea plenaria, in cui si faceva il “punto della situazione” della giornata e dopo si poteva scegliere a quale gruppo partecipare. 
Ogni giorno c’erano diversi gruppi, come ad esempio il gruppo sull’anoressia/bulimia, il gruppo di “LIBERA”, ecc.
Fra tutti i gruppi a cui ho partecipato quello che mi é sembrato più interessante é stato quello in cui si parlava di anoressia/bulimia e dei problemi collegati a queste patologie. Un altro gruppo che mi ha colpito é quello in cui si parlava di “LIBERA”, ovvero un’associazione impegnata nella lotta contro le mafie.
Io ho trovato giusto partecipare all’occupazione, perché credevo nel messaggio che essa voleva trasmettere, ovvero la lotta contro gli ingenti tagli ai fondi della scuola e contro la sua privatizzazione. Comunque, penso anche che la lotta di noi studenti non si debba fermare all’occupazione, ma dovrebbe continuare con altre forme di protesta.                        

Martina Negro - Riflessione sull'occupazione del "Laura Bassi" 2012

27 novembre 2012

In seguito alla decisioni prese ieri durante l’assemblea, questa mattina il liceo è stato occupato. Inizialmente non ero molto convinta dell’efficacia di questo tipo di protesta ma, dopo aver sentito il programma della settimana, questa scelta mi è sembrata un valido modo per farci sentire e non (come pensano molti) un rito annuale privo di senso.
Oggi ho partecipato a diversi gruppi molto interessanti, tra cui quello sull’anoressia e sulla bulimia e quello dell’associazione “LIBERA”.
Il primo gruppo si è tenuto di mattina in un'aula al piano terra: è stato molto interessante e mi ha permesso di comprendere meglio questo problema, grazie anche alla testimonianza di una ragazza. Inoltre, sono venuta a conoscenza di siti web che motivano le ragazze a intraprendere il percorso contro l’anoressia o la bulimia. Ho cercato di capire cosa potesse accadere nella loro mente e sono giunta alla conclusione che i modelli di perfezione estetica della televisione hanno un’influenza pesantissima sugli adolescenti.
Nel pomeriggio, invece, ho partecipato ad un gruppo che si occupava delle mafie e dell’associazione “LIBERA”: una professoressa dell’università ci ha spiegato cosa fosse “LIBERA” e ci ha fornito qualche dato sulle mafie in Italia. Grazie a questo gruppo si è potuto sfatare lo stereotipo che le mafie riguardino solo il Sud e ho appreso che nella nostra regione sono presenti tutte le mafie italiane e anche quelle straniere.
Questo primo giorno di occupazione mi è sembrato in conclusione ben organizzato e mi ha dato la possibilità di informarmi su vari temi.


                                                                                             28  novembre 2012

Oggi nella mattinata ho partecipato ad un gruppo sul volantinaggio. In un primo momento abbiamo discusso sul DDL Aprea e sui tagli alla scuola, e in un secondo tempo abbiamo fatto dei cartelloni per poi appenderli fuori dal liceo. Il mio gruppo ne ha fatto uno con la frase: “Se pensate che la scuola sia un costo immaginate quanto può costare l’ignoranza”. Questa a mio parere è la frase che meglio rappresenta la situazione attuale e sintetizza alcune motivazioni della nostra protesta.
Nel pomeriggio, invece, c’è stata un’assemblea in cui i rappresentanti d’istituto ci hanno riferito le idee dei professori e della preside in merito alla nostra occupazione. I docenti ci invitavano ad autogestire, ma noi abbiamo preferito proseguire sui nostri passi.
Dopo ho partecipato ad un gruppo sul Buddismo, nel quale gli ospiti spiegavano la loro filosofia di vita e alcune esperienze.

  29 novembre 2012

L’occupazione sta procedendo bene anche se, a mio parere, l’interesse generale rispetto  alle tematiche si sta affievolendo.
Questa mattina sono arrivata un po' più tardi e, andando in palestra, mi sono fermata ad ascoltare un gruppo formato da un bassista, un sassofonista, un batterista e un cantante, che suonava canzoni famose rivisitandole: erano molto bravi!
Nel primo pomeriggio  ho assistito ad un gruppo tenuto da Andrea Lupo, assessore allo sport e al tempo libero, alle politiche giovanili e alle pari opportunità. Ci ha spiegato di cosa si occupa e cosa fa concretamente per i giovani. Inoltre ci ha chiesto quale fosse il modo più efficace per comunicare con i giovani e ci ha fatto capire che non dobbiamo avere paura delle istituzioni, ma anzi dobbiamo esprimere liberamente le nostre idee e proposte.
Questa sera ho partecipato alla cena organizzata da “LIBERA” con i prodotti coltivati sui territori confiscati alla mafia. Era tutto molto buono!


30 novembre 2012

Oggi è stato l’ultimo giorno di occupazione; questa mattina ho partecipato ad un gruppo in cui un meteorologo ci ha spiegato la situazione del nostro pianeta a causa dell’inquinamento e del surriscaldamento globale. Il meteorologo, attraverso efficaci esempi,  mi ha dato l’idea di quanta spazzatura ogni individuo produca in un anno, di cosa ogni singola persona possa fare nel suo piccolo, partendo per esempio dalla raccolta differenziata. Nel pomeriggio, invece, ho assistito ad un dibattito che trattava delle occupazioni precedenti e quindi di testimonianze di altri studenti; in questo gruppo si è discusso anche del DDL Aprea. Grazie ad esso ho potuto avere una visione più completa e chiara della situazione: con questo decreto la rappresentanza studentesca verrebbe drasticamente diminuita e i privati potrebbero incominciare ad esercitare il loro potere dal momento in cui diventerebbero veri e propri finanziatori del liceo.
Questa occupazione, in conclusione, è stata diversa dalle precedenti, perché c’era una maggiore consapevolezza delle problematiche e una maggiore voglia di cambiare e di avere un futuro. E’ stato un momento importante per la mia formazione in cui ho potuto informarmi, confrontarmi con i miei coetanei ed esporre le mie idee.

Jessica Fiore, Veronica Musolesi, Giada Rattin, Ilaria Scagliarini - La parola "giglio"