domenica 20 ottobre 2013

Jessica Fiore - Il maestro Copernicano e il maestro Angelico

Piero: un bambino di 10 anni frequentante la scuola elementare pubblica del Sig. Copernicano.
Antonio: compagno di classe di Piero.
Copernicano: fondatore della scuola pubblica Copernicana, maestro di Piero.
Angelico: maestro di italiano di Piero.

Giovedì 6 aprile.
Copernicano: oggi tratteremo l'argomento dell'Impero romano e le sue varie guerre. Spero per tutti quanti voi che abbiate studiato gli argomenti spiegati durante la lezione di ieri.
(In coro): Si, signor maestro.
Copernicano: perfetto, allora interroghiamo!
(sfoglia sull'elenco del registro mentre nella classe gli alunni iniziano a parlare)
Copernicano (con tono arrabbiato): cos'è questa confusione! Non vi hanno insegnato l'educazione? Piero, vieni alla lavagna visto che ti piace tanto parlare!
Piero: sì, signor maestro.
Copernicano: bene, ragazzino, di cosa abbiamo parlato ieri?
Piero: dell'impero romano, signor maestro.
Copernicano: e cosa abbiamo detto?
(Piero non risponde)
Copernicano: bene bene, non lo sai, vedo.
Piero: no, signor maestro.
(Piero posiziona le mani stese davanti a sé, attendendo le 50 frustate dal maestro. Copernico prende dalla sua cartella una piccola bacchetta di legno e, con aria seria, si alza dalla sedia avvicinandosi al ragazzo.)
Copernicano: ripeti ad ogni frustata “io sono un asino”.
(Copernicano inizia a bacchettare le mani di Piero mentre quest'ultimo, ad ogni colpo, ripete la frase detta dal maestro.)
Piero: io sono un asino, io sono un asino, io sono un asino..
(Dopo 50 colpi, Copernicano si risiede mentre il bambino, con le lacrime agli occhi, ritorna al suo posto silenzioso)
Copernicano: che vi serva da lezione. La mia scuola è fatta di sapienti, non di asini come Piero.
(Inizia a spiegare)

Venerdì 7 aprile.
Angelico: buongiorno ragazzi, oggi inizieremo a esercitarci sull'analisi grammaticale. Avete studiato tutti i verbi assegnati ieri?
(in coro): sì, signor maestro!
Angelico: Perfetto! Vi detto due frasi e voi me le analizzate.
“La mamma gioca e carte”, “il lupo mangiò la pecora”.
(I bambini scrivono e, intanto, svolgono il compito a loro assegnato)
(Dopo 5 minuti)
Angelico: sono passati 5 minuti, penso che siate riusciti a finire. Piero, dimmi come hai analizzato le frasi.
Piero: signor maestro “La” è un articolo determinativo, “mamma” è un nome comune, “gioca” è..
Angelico: cos'è “gioca”?
Piero: signor maestro, non lo so.
(intanto Antonio inizia a fare la linguaccia al maestro, cercando così di evitare una seconda punizione al compagno)
Angelico: Antonio! Smettila!
Antonio: no, signor maestro.
(Angelico si alza dalla sedia, dirigendosi verso Piero)
Angelico: siamo qui per imparare, no? Se non hai capito o non sai le cose, devi parlare con me. Io sono il tuo maestro e posso aiutarti se hai difficoltà.
Piero (sorridendo): grazie, signor maestro!
Angelico (voltandosi verso Antonio): in quanto a te, Antonio, le linguacce non si fanno ai proprio maestro, è mancanza di rispetto e tali comportamenti andrebbero puniti. Per questa volta ci riderò sopra, ma non farlo mai più.

(inizia la lezione)

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