martedì 8 ottobre 2013

Jessica Fiore - Il “fin'amor” o “Amor cortese”


Il concetto dell'amor cortese, viene utilizzato per la prima volta nel XII secolo nella poesia dei lirici provenzali in lingua d'oc, nella Francia del sud. Successivamente, avrà successo anche nel nord della Francia.
L'amor cortese, quindi, ha origine fin dai tempi dei trobadores, coloro che praticavano l'art de trobar, ossia narravano e tramandavano storie.
La teoria che viene assimilata dai trobadores fa riferimento al De amore di Andrea Cappellano, in cui l'autore sostiene che l'amore è un sentimento nobile, gentile e cortese e che esiste a sua volta solo nei cuori dei nobili. Tale forma d'amore si rivolge ad una dama aristocratica, considerata superiore all'uomo e che lo rende pertanto migliore. L'uomo, infatti, può nutrire "amor cortese" solo per una donna più nobile di lui.
A questo punto l'amata, per aver la certezza che il suo spasimante sia degno di lei, lo sottopone ad una serie di prove sempre più difficili, ispirando nell'uomo il plazer, ossia il piacere per quello che la donna fa. Il premio finale sarà l'amore della donna stessa, di cui il cavaliere è investito tramite un bacio.


Un esempio celebre e significativo di tale concezione è la storia di Lancillotto e Ginevra, specie nella versione di Chrétien de Troyes, in cui il cavaliere si innamora della regina Ginevra, moglie di Re Artù, ed ella lo investe suo cavaliere, dopo che Lancillotto le ha dato estrema prova del suo amore.

L'amor cortese, quindi, rende migliore l'uomo in senso morale, poiché lo spinge a perfezionarsi per poter raggiungere il cuore della donna amata, ma anche in senso sociale, poiché può essere nutrito solo dai cuori dei nobili, i quali a loro volta possono innamorarsi solo di una dama a loro socialmente e spiritualmente superiore. Inoltre, secondo Cappellano, l'amore non può non essere ricambiato e, se la donna amata è sposata, il marito non può opporsi all'amor cortese tra lei e un cavaliere, almeno se ha un cuore davvero nobile.

La tematica dell'amor cortese successivamente viene ripresa e modificata da alcune scuole italiane, come ad esempio la Scuola Siciliana, la Scuola Toscana e lo Stilnovo, di cui fa parte, per una prima fase della sua produzione letteraria, Dante Alighieri.
Attualmente possiamo sostenere che il fin'amor debba essere collegato ad un determinato contesto sociale, e precisamente al periodo feudale, come dimostrano alcuni elementi-chiave presenti nelle liriche provenzali. Infatti, tra il rapporto amoroso e il rapporto feudale vi è un parallelismo. L'uomo si innamora di una donna superiore socialmente a lui, proprio come il Re è superiore al vassallo; inoltre, la dama investe l'amato tramite un bacio, dopo una serie di prove di fedeltà, appunto come il sovrano investe il cavaliere appoggiandogli la sua spada sulla spalla e dandogli un bacio.

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